La gavetta
Una volta si arrivava a impugnare il microfono e, magari anche una chitarra, su un palcoscenico nazionale, come ad esempio al Concorso voci nuove di Castrocaro o al Festival di Sanremo dopo una lunga e faticosa gavetta.
Suonando e cantando alle feste paesane o di partito, a quelle organizzate per accogliere gli emigranti di ritorno per le vacanze, ai matrimoni, nei teatrini degli oratori, nei raduni giovanili, d’estate in montagna o al mare. Ogni occasione era buona, e rimane tuttora ottima, per far conoscere le proprie qualità vocali e musicali.
Ad esempio, questa è stata la strada percorsa da cantanti come Michele Zarrillo, Zucchero Fornaciari, Luca Barbarossa, Silvia Salemi prima di arrivare alla vera e propria grande occasione della vita: il Festival di Sanremo. Di serata in serata, di pianobar in pianobar, hanno posto le basi per essere scoperti e portati al Concorso di voci nuove di Castrocaro e addirittura a vincerlo: Zarfrtillo nel 1979, Barbarossa nel 1980, Zucchero nel 1981, Salemi nel 1995.
Una, la gavetta, che sfociava, quale penultimo atto di una lunga selezione, con la vittoria nel concorso di voci nuove di Castrocaro (dal 1957). Di lì, ad esempio, sono passati Michele Zarrillo (1979), Luca Barbarossa (1980), Zucchero Fornaciari (1981), Silvia Salemi (1995).
Dapprima, lo abbiamo già accennato c’è la scuola: spulciando le pagine gialle della propria città, cliccando su Internet, se ne scopriranno nomi e indirizzi (su Internet cercate un motore di ricerca, ad es. Google, inserite la vostra richiesta: scuole di canto e di musica. Vi verrà proposto un elenco di scuole dislocate praticamente su tutta l’Italia). Iscrivetevi a un corso di canto o di strumento: sciegliete bene, possibilmente un corso tenuto da un bravo cantante o musicista. Nelle grandi città ce ne sono. A Milano, per esempio, c’è una scuola dove insegna Tullio De Piscopo. Un consiglio: non scegliete subito un corso lungo o troppo costoso. Se non vi troverete bene potrete sempre cambiare, senza aver sprecato molto denaro.
Ovviamente chi ha l’opportunità, il tempo e le finanze per frequentare il Conservatorio, tanto meglio. Non va esclusa la possibilità di prendere lezioni private, se dove abitate vi è qualche “esperto” in grado di farlo.
Dopodichè non aspettate, per testare le vostre capacità e le vostre doti, la fine dei vostri corsi. Buttatevi… prima. Come?
Quasi tutti i comuni d’Italia organizzano, soprattutto d’estate, delle feste, degli avvenimenti. A volte richiedono già un curriculum, cioè esperienza e via dicendo. Ma se si ha buona volontà ci si può offrire a poco (magari per le programmazioni dell’anno successivo), soprattutto per iniziative rivolte ai ragazzi.
Infine ci sono le radio e le televisioni. Ormai tutte hanno fame di programmi, di personaggi, di artisti. Fatevi conoscere, proponetevi. Come? Inviando una vostra cassetta registrata, meglio un cd-video, un vostro curriculum. Poi presentatevi di persona. Questa è la scelta migliore…
Ciao a tutti. Continueremo il discorso fra qualche giorno…
Alla prossima.
Gianni Battz
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